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Autori
     

Germano Almeida
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Scrittore capoverdiano di lingua portoghese (isola di Boa Vista 1945). Ha studiato giurisprudenza a Lisbona, per poi trasferirsi a Mindelo, dove si è dedicato all'attività di avvocato. Fondatore e condirettore della rivista Ponto y Virgula, ha trattato i temi classici della narrativa isolana (il mare, la siccità, la miseria) con insolito umorismo. Tra le sue opere ricordiamo: O Testamento do Sr. Napomuceno da Silva Araújo (1989), O Meu Poeta (1990), O Dia das Calças Roladas (1992), A Ilha Fantástica (1994), Os Dois Irmãos (1995), Estórias de Dentro de Casa (1996), Estórias Contadas (1998).
Il Crt Scena Madre ha proposto in prima assoluta per il Festad’Africa Festival 2003 l’allestimento de Il testamento del Sig. Napomuceno da Silvia Araujo di Germano Almenida, con la regia di Emanuela Pistone.

In occasione del Salone del Libro di Torino, lo scorso 8 maggio, Germano Almeida ha presentato il suo ultimo lavoro "I due fratelli", tradotto in italiano da Letizia Grandi e pubblicato da "La Nuova frontiera" (www.lanuovafrontiera.it).

 

Slimane Benaissa
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Slimane Benaissa è nato in Algeria. Nel febbraio 1993, dopo venti anni di composizione in lingua araba, fu esiliato in Francia. Si è fatto conoscere con il testo “Al di là del velo”, che è stato originariamente scritto in arabo e tradotta in francese, ma soprattutto con “Les fils de l’Amertume” (1996) è diventato famoso. Molto successo avrà anche “Prophètes sans Dieu”. Le sue opere sono spesso scritte per affrontare tematiche come razzismo, il pregiudizio, il sessismo.

Mohammed Bennis
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Mohammed Bennis poeta e saggista marocchino di lingua araba che ha vinto quest’anno il premio internazionale per la letteratura Feronia 2007 per la sua raccolta “Il dono del vuoto”
Nato nel 1948 a Fès, dove ha passato la sua giovinezza. Ha scoperto la poesia araba grazie ai versi che gli recitava sua nonna per poi approfondirne la conoscenza nelle librerie, vicino alla Karaouine. E’ uno dei leader della modernità poetica in Marocco. Prende la sua ispirazione sia dalla cultura araba che dalla frequentazione dei poeti francesi. Insegna oggi all’università di Rabat. Ha al suo attivo una quindicina di raccolte di poesia in arabo. Nel 1974 ha fondato la rivista Attakafa El Jadida, punto di riferimento centrale e attivo nella vita culturale marocchina. Ha inoltre partecipato alla fondazione della casa editrice Toubkal nel 1985 ed è membro fondatore della Casa della poesia in Marocco, di cui è stato presidente dal 1996 al 2003.

 

Kossi Efoui
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Nasce nel 1962 ad Anfoin (Togo). Autore, conferenziere, attore, ha ricevuto nel 1989, il Gran Prix del Concorso Teatrale Interafricano per il testo Le Carrefour pubblicato dalla rivista Thèatres Sud. Lo spettacolo dopo una tournèe in Africa, è stato presentato al Festival di Avignone Off nel 1991. Rècupèrations testo scritto nel 1990 è stato realizzato nell'ambito del Progetto Balagan nello Zaire, seguito da una tournèe in Francia. Da segnalare ancora la recente pubblicazione di Indèpendance cha-cha sur fond de blues che ha ottenuto il Premio "Nouvelle Africa N°1" nel 1992.
Festad'Africa Festival 2002 mette in scena "Le petit frère du rameur", (Il fratellino del vogatore).

 


Cheikh T. Gaye
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Giovane scrittore costretto a imboccare la dolorosa strada dell'esilio, ha pero' sviluppato proprio grazie all'allontanamento geografico dalla sua terra l'acuità della sua visione: "L'Africa ha perso tutto tranne noi", dice Cheikh.
Il giuramento di Cheikh T. Gaye è stato scelto da Liberodiscrivere per essere distribuito con un'originale soluzione: Cheikh vende l'opera del suo ingegno direttamente ai suoi lettori, distribuendone le copie per le strade, nelle piazze e nelle spiagge di tutta Italia.
Il merito del suo libro è di puntare il dito sui mali che impediscono lo sviluppo dell'Africa.
Egli vi evoca anche i misteri dell'Africa eterna, la forza delle tradizioni, la relazione tra madre e figlio, l'importanza della magia nella vita di ogni giorno.

Edizioni Liberodiscrivere
www.liberodiscrivere.it è uno dei più importanti siti letterari, dedicato agli autori inediti, per garantire loro l'opportunità di presentare, promuovere e vendere il proprio libro. La redazione valuta e commenta i brani di maggior interesse evidenziati dagli iscritti. I testi scelti "Liberati dalla rete" diventano libro e vengono portati in libreria. Liberodiscrivere progetta poi soluzioni innovative per pubblicare e distribuire i testi editi.

 

Ahmadou Kouruma
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Ahmadou Kouruma è nato in Costa d’Avorio nel 1927, di etnia Malinké.
Inizia gli studi di matematica a Bamako (Mali) che interrompe negli anni ’50 per svolgere il servizio militare sotto l’esercito francese nella guerra d’Indocina. Qui lavora come interprete e giornalista, realizzando trasmissioni radio e giornali per i soldti africani coinvolti negli scontri sanguinari locali.
In seguito si trasferisce in Francia, a Parigi e a Lione, prima di rientrare di nuovo in Costa d’Avorio, dove prosegue la lotta per l’indipendenza del suo popolo.
Il ritorno in patria, dopo la laurea a Parigi, è segnato dalla delusione per l’indipendenza ottenuta dal suo paese.
Presto Kourouma viene incarcerato e perseguitato.
Conobbe diversi esili: in Algeria dal 1964 al 1969, in Camerun dal 1974 al 1984, e in Togo dal 1984 al 1994. Dopo aver intrapreso gli studi matematici a Parigi e a Lione, scrisse il suo primo romanzo, Soleil des indépendances, una acuta satira politica pubblicata in Francia nel 1976.
Da allora, è riconosciuto come uno degli scrittori più importanti del continente africano.
Seguono Monnè, Outrages et défis (1990), poi En attendant le vote des betes sauvages (1998, Prix du Livre Inter nel 1999), epopea di un cacciatore della tribù degli uomini nudi che diventa dittatore.
In questi testi si rileva un certo stile che oscilla elegantemente tra l’ironia e la lucidità. Il suo ultimo libro, Allah n’est pas obligé, traccia nuovamente l’epopea tragicomica di un bambino soldato, e gli valse il Prix Renaudot 2000.
Allah n’est pas obligé descrive l’Africa dell’Ovest devastata dalle guerre fratricide tra bande rivali dal Sierra Leone alla Liberia. Queste bande appoggiate dai dittatori locali, ma anche dai Paesi vicini, Guinea, Nigeria o Costa d’Avorio terrorizzano e massacrano le popolazioni, utilizzano le rivalità reali o provocate tra le etnie (Malinkés, Krahns, Guérés, Yacous, Gyos).
Autore poco prolifico, Kourouma ha tuttavia segnato con i suoi libri una generazione intera di scrittori e di lettori, gettando uno sguardo acuto e libero sul modo africano, ben al di là di un terzomondismo obsoleto e di una ancora più vecchia visione eurocentrica. Con la sua lingua, che Le Monde ha definito “truculenta, crudele, poetica”, Kourouma ha arricchito il francese mescolandolo con gli idiomi africani, in un riuscito impasto di oralità e scrittura.
Ahmadou Kourouma è morto a Lione il 12 dicembre 2003, all’età di 76 anni.

 

Koffi Kwahulè
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Autore, attore e regista, nasce nel 1956 a Abengourou in Costa d'Avorio. Compie i suoi studi all'Institut National des Arts di Abidjan. Trasferitosi a Parigi, segue i corsi della École Nationale Supérieure des Arts et Techniques du Théâtre e s'iscrive alla Sorbona dove, nel 1992, consegue il dottorato in studi teatrali.
Contemporaneamente intraprende la carriera di attore e regista al Théâtre Noir di Parigi. Amante e cultore di jazz, la sua scrittura è sempre fortemente segnata dal rapporto con la musica. Beneficia di numerose "résidences d'écriture" in tutto il mondo, scrive e pubblica diversi testi teatrali, messi in scena in Francia e in Europa. Jaz, che è la prima opera di Kwahulè rappresentata in Italia, e Bintou, proposto dal Festad'AfricaFestival in una mise en espace, stanno per essere ora pubblicati dalle Edizioni Corsare di Perugia.

Edizioni Corsare di Perugia
è una giovane casa editrice fondata nel febbraio 2000. L'intento che ispira le sue produzioni è promuovere la circolazione delle idee, lo scambio tra culture e gruppi diversi. "Sia che si tratti di romanzi, saggi o testi teatrali, ci piace pensare che nella nostra rete restino "impigliate" storie e lavori che divertano, coinvolgano, turbino, facciano riflettere". Dal 2003, le Edizioni Corsare pubblicheranno il testo vincitore del Bando di Concorso del CRT scenaMadre.
www.edizionicorsare.it

 

M’Baye Badiane
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M’Baye Badiane è nato il 19/08/67 a Dakar, ma negli ultimi 16 anni ha vissuto prima in Tunisia, dove ha preso la laurea breve in Ingegneria civile e da ormai 11 anni vive a Palermo, dove si è laureato in Ingegneria civile.
Nonostante il suo primo incontro con il teatro risalga a più di 20 anni fa (quando a Dakar andò a vedere uno spettacolo teatrale dal vivo) ha “sperimentato” i più diversi lavori: dal vigilante nei supermercati a Parigi, al lavamacchine a Palermo, per poi collaborare con uno studio d’ingegneria e architettura in qualità di disegnatore in Italia, mentre in Senegal cooperava con il ministero della pianificazione territoriale.
Tra le altre collaborazioni segnaliamo quella con la Facoltà di Architettura dell’Università di Palermo e con la A.C.A.S., Associazione degli Artigiani Siciliani.
Attualmente fa parte di un’associazione interculturale, "Narramondi", che si occupa di narrazione nelle scuole. Da circa vent’anni scrive storie e poesie, oltre ad essere un libero professionista, titolare di uno studio di progettazione di nome “I...care”.
Ha una figlia, Bintu Ayla Maria di 9 anni che “dipinge molto meglio del padre” e David Giuseppe Sadia, di 7, che come il padre ama fare acrobazie.
Ha vinto la prima edizione del “Premio scenaMadre di Drammaturgia”, con il testoIl Circo”, rappresentato a Festad’Africa 2003 in prima assoluta.

 

Niangouna Dioudonné
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Nasce a Brazzaville, in Congo. Sfuggito alla guerra Niangouna fonda con suo fratello Criss nel 1997 la compagnia la Cie, “i rumori dalla strada”, per mettere in scena i propri testi. Il primo sarà Carré Balnc, presentato in Teatro Internazionale di Lingua Francese agli inizi del 2000. Seguiranno altri testi altrettanto violenti, Intérior/Extérior presentato in teatro a Gare nel 2003 e Papati Patatà et des tralalas ou les chiens ecrasés, messo in scena da Sophie Lecarpentier.
E’ con questa compagnia che mette in scena le sue prime opere.

 

Ken Saro Wiwa
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Produttore televisivo nigeriano, scrittore di romanzi satirici, racconti per bambini.
Nel 1994 Saro-Wiwa fu imprigionato per ordine del dittatore nigeriano Sani Abacha. Saro si era strenuamente battuto in difesa dei diritti del popolo Ogoni e aveva criticato la politica del governo nei riguardi della compagnia petrolifera Royal Dutch/Shell.
Nonostante le ampie proteste internazionali, Saro-Wiwa fu impiccato dopo un sommario processo con altri otto attivisti ogoni, presso Port Harcourt, il 10 novembre 1995.
Il primo romanzo di Ken, Sozaboy: A Novel in Rotten English, fu pubblicata nel 1985. L’opera, che invita alla pace, è scritta in “pidgin-english” (inglese ROTTEN), un dialetto basato sull’inglese parlato da molti nigeriani.
Influenzato da James Joyce, Saro-Wiwa si era già cimentato nello stile vernacolare mentre era ancora uno studente. La storia, parzialmente basata sulle esperienze personali dello scrittore, parla di un ragazzo-soldato che combatte durante la guerra del Biafra.
Nel 1990 Saro-Wiwa fondò il Movimento per la sopravvivenza del popolo Ogoni (MOSOP).
Nel 1995 la dittatura nigeriana arrestò e fece giustiziare Ken Saro-Wiwa e alcuni suoi compagni.
Il corpo dello scrittore fu sotterrato in un fossa comune nei pressi di Port Harcourt.

 

Wole Soyinka
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È uno dei più grandi scrittori africani contemporanei.
Nato ad Abeokuta, in Nigeria occidentale nel 1934, Soyinka crebbe in una missione anglicana con base ad Aké. In seguito Soyinka intraprese gli studi universitari all’Università di Leeds, dove nel 1973, conseguì il dottorato. Nei sei anni trascorsi in Inghilterra, lavorò come drammaturgo al Royal Court Theatre di Londra.
Durante la guerra civile in Nigeria, Soyinka rivolse un appello per il cessate il fuoco in un articolo. Per questo fu arrestato nel 1967, accusato di cospirazione con i ribelli Biafra, e trattenuto come prigioniero politico per 22 mesi, fino al 1969.
Dopo la liberazione, Soyinka lascia volontariamente il Paese, e attraversa un periodo di grande fecondità artistica.
La Nigeria nel frattempo declina verso la dittatura, che culmina nel 1995, quando il regime di Sani Abacha condanna a morte lo scrittore e drammaturgo Ken Saro-Wiwa, amico personale di Soyinka. Egli stesso, ormai da tempo residente all’estero, viene condannato in contumacia alla pena capitale per tradimento; la condanna decade nel 1998 in seguito alla caduta di Abacha.
Nel 1986 viene conferito allo scrittore il Premio Nobel per la letteratura. Il suo Death and the King's Horseman viene citato ad esempio dell’uso letterario inedito dei miti e riti africani.

 

Bode Sowande
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Bode Sowande è nato il 2 Maggio 1948 a Kaduna, Nigeria.
Ha studiato francese all'Università Obafemi Awolowo di Ife-Ife e all'Università di Dakar, Senegal.
Nel 1977 consegue il dottorato di ricerca in letteratura teatrale all'Università di Sheffield, con una tesi dal titolo: Contemporary Dramatic Literature in Nigeria: A Study of Drama as an agent of Cultural Awareness.
Nel 1971 crea la compagnia teatrale "Odu Themes", che da allora dirige.
Nel 1986 fonda il laboratorio teatrale Odu Themes Meridian.
Nel 1988 è in Gran Bretagna per un giro di conferenze all'Università di Leeds, Sheffield e Kent; nello stesso anno è nominato British Council Fellow.
Dal 1988 collabora regolarmente con "The Punch Lagos". Riceve il Drama Award dalla "Association of Nigerian Authors" due volte, la prima nel 1987 per Flamingo, e la seconda nel 1989 per Tornadoes Full of Dreams.
Dal 1989 al 1993 è Segretario Generale della "Association of Nigerian authors".
Tra il 1990 e il 1991 è in Italia per un giro di conferenze alle Università di Roma, L'Aquila e Lecce.
Nel 1991 in Francia viene nominato "Chevalier de l'ordre des arts e des lettres", e nel 1992 la "Pan African Writers Association" di Lagos lo nomina "Gran Patron of the Arts" .
Nello stesso anno partecipa al Festival Internazionale di Teatro di Chieri (Torino) con la commedia Ajantala-Pinocchio.
Pubblica nel 1979 Farewell to Babylon,una raccolta di tre commedie. Il suo primo romanzo, Our Man the President, è stato pubblicato ad Ibadan nel 1981.
Nel 1982 il secondo, Without a Home, è pubblicato da Heinemann,in Gran Bretagna. Sempre in Gran Bretagna la seconda raccolta di testi teatrali, Flamingo and Other Plays, è pubblicata da Longman nel 1985.
Pubblica nel 1988, nuovamente ad Ibadan, un romanzo breve, The Missing Bridesmaid.
Nel 1989 Tornadoes Full of Dreams è pubblicato per la prima volta nella presente edizione bilingue, è il suo primo testo tradotto in italiano.

 

Werewere-Liking
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Werewere-Liking Gnepo è nata nel 1950 a Bondè, in Camerun. Fu allevata dai nonni paterni in un ambiente tradizionale. Vive in Costa d’Avorio dal 1978. Negli anni ’80, contribuì notevolmente al rinnovamento dell’estetica del teatro-rituale insieme a Marie-José Hourantier, una regista con la quale Werewere collaborò fino al 1985.
Interessata a tutte le arti, scrittura, pittura, regia, cinema, le sue opere sono molto vicine al suo vissuto e si riferiscono sempre a un momento specifico della sua vita: Werewere Liking è un’autrice prolifica che ha toccato tutti i generi.
Nel 1985 fonda ad Abidjan la compagnia artistica Ki-Yi Mbock, da lei definito “un movimento per la rinascita delle arti africane, per la nascita di una cultura panafricana contemporanea e per un incontro e un riconoscimento delle culture del mondo nero”.
La particolarità di questa compagnia consiste nella sua organizzazione su base comunitaria: gli artisti che decidono di farne parte vivono insieme nel cosiddetto Villaggio Ki-YI, vero e proprio laboratorio culturale in cui la ricerca artistica si orienta verso il recupero delle differenti tradizioni culturali africane. Queste vengono rielaborate secondo principi di contaminazione e sperimentazione per una produzione culturale panafricanista. Obiettivo di Werewere è quello di contribuire all'elaborazione - diffusione di una nuova tradizione culturale in grado di rispondere alla crisi identitaria dell'Africa. Un elemento centrale del suo pensiero è la riflessione sui rapporti di genere nella società africana: lo sviluppo dell'Africa è possibile solo a partire da un'assunzione attiva, da parte delle donne, della loro potenzialità demiurgica. Il villaggio Ki-YI è, dunque, uno spazio sociale di sperimentazione di una vita comunitaria al cui interno le donne rivestono ruoli di grande responsabilità artistica e organizzativa.
In effetti, è grazie al suo teatro e al suo lavoro all’interno della comunità del villaggio Ki-Yi, che si è forgiata una reputazione internazionale.

 

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