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Festad'AfricaFestival 2008 - Settima edizione

 Martedì 16 settembre 2008 - ore 21.00
   

Teatro Palladium
"Attivamente coinvolte" creazione per la scena di Daniela Giordano
Dalla risoluzione Onu 1820 del 2008

 

 20/21 settembre 2008 - ore 21.00
   

Teatro Palladium
"Le sacré du tempo"

coreografia di Irène Tassembedo
In scena cinque musicisti e sette danzatori per raccontare la vita di un villaggio

 

Martedì 16 settembre 2008 - ore 21.00
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Teatro
Attivamente coinvolte
- Prima assoluta

Dalla risoluzione Onu 1820 del 2008
Creazione per la scena di Daniela Giordano

Teatro Palladium - Piazza Bartolomeo Romano, 8

Drammaturgia e regia di Daniela Giordano
Conduzione vocale di Michela Grandi
Luci suoni e immagini di Giuseppe Falcone
Con Federica De Cola, Daniela Giordano, Michela Grandi, Cinzia Spinelli, Marzia Tedeschi


Dall’infinito passato siamo arrivati al 18 giugno 2008 perché il pensiero umano decidesse di porre una barriera, un limite, uno spartiacque, definisse un prima e un dopo, e soprattutto un maippiù, alla pratica sistematica dello stupro nei conflitti di guerra. La Risoluzione ONU 1820 finalmente, stabilisce che "lo stupro e le altre forme di violenza sessuale rappresentano un crimine di guerra, un crimine contro l'umanità ed integrano altresì il crimine di genocidio". Non esiste amnistia per questo crimine, non esiste perdono.
Lo scenario che la Risoluzione mette in luce è sconvolgente: lo stupro è una tattica bellica e post bellica, praticata sulle donne e le bambine in modo sistematico per “umiliare, dominare, incutere paura, allontanare le vittime dalle loro comunità e gruppi etnici di provenienza”.
Nessuna Pace può essere costruita su questi presupposti. Ed ecco che la Risoluzione 1820 si manifesta come una luce di saggezza per l’umanità, mettendo la sicurezza delle donne e delle bambine, al centro dei processi di ricostruzione, pacificazione e di prevenzione dei conflitti.
Alle donne si chiede un coinvolgimento attivo nella prevenzione e nella risoluzione dei conflitti e nella costruzione di una pace sostenibile, caratterizzata da giustizia, verità e riconciliazione nazionale. Il cammino dell’umanità verso l’Essere umano, è ad un’importante svolta.
Le voci di Ecuba, Polissena, Cassandra e Andromaca nell’alta poesia di Euripide, portano la testimonianza del dolore e del sacrificio che da sempre le donne “bottino di guerra” sono piegate a sopportare.  Avvolte da fiumi di acqua che scorre, perché alle madri, alle mogli, sorelle e figlie è affidato il destino della  continuità e della ricomposizione del caos, le Troiane violate sono il punto di partenza di questo viaggio che comprende millenni di violenze praticate e giustificate fino ai giorni nostri, fino all’affermazione che bisogna cambiare la cultura che costruisce le fondamenta per la violenza: “…Richiede a tutte le parti coinvolte nei conflitti armati di adottare tutte quelle misure necessarie ed appropriate per proteggere i civili, comprese donne e bambine, da qualsiasi forma di violenza sessuale, che include, in termini di efficacia, il funzionamento del sistema disciplinare militare attraverso il rafforzamento del principio di responsabilità di comando, l’addestramento delle truppe militari al divieto assoluto di adottare condotte di violenza sessuale nei confronti dei civili, la demolizione di quei miti che alimentano la violenza sessuale…”.
“Attivamente coinvolte”  è il titolo di questa necessaria riflessione collettiva che il teatro nella sua specifica grandezza è in grado di accogliere e mostrare, e sono le ultime parole scritte di questa Risoluzione a monito per il destino dell’umanità: “16. Decide di restare attivamente coinvolto sulla materia”.

Ingresso gratuito

 

20/21 settembre 2008 - ore 21.00
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Danza
Le sacré du tempo - Prima nazionale

Teatro Palladium - Piazza Bartolomeo Romano, 8

Regia e coreografia di Irène Tassembedo
Assistente coreografa Tiziana Bonamin
Con: Sangeeta Isvaran – danzatrice, cantante (India); Elena Rolla - danzatrice (Italia); Técla Meda - danzatrice (Burkina Faso); Serge Some - danzatore (Burkina Faso); Boukaré Nikiema - danzatore (Burkina Faso); Sayouba Sigue – danzatore (Burkina Faso); Adonis Nebie - danzatore (Burkina Faso); Taffa Cisse - musicista (France/Sénégal); Ablo Zon – musicista (Burkina Faso); Dara Sanou - musicista (Burkina Faso); Aboubacar Djiga - musicista (Burkina Faso); Sally Diabate - musicista (Burkina Faso)

Scene e costumi di Katherine Rankhel
Luci di David Thomas Collombier
Suono di Benjamin Bamogo
Realizzatrice film animazione di Mylène Guiard Schmid

In scena cinque musicisti e sette danzatori per raccontare la vita di un villaggio a cui viene rubato lo sgabello sacro che manteneva il villaggio in equilibrio, ascoltando le voci delle donne. Con questo furto tutto si scompone e l’equilibrio è perduto per sempre, ma questa fascinazione e abbandono alla follia di tutto il villaggio ci porta in Africa, come nelle nostre discoteche dove la fuga è ricercata nelle sostanze allucinogene. Oltre che invitarci in un piccolo villaggio, la coreografa ancora una volta ci porta nell’essere umano indagando quello stato che ci allontana dall’armonia con noi stessi.
C’era una volta, in un villaggio, uno sgabello sacro. Questo sgabello era unico nel suo genere per il ruolo che giocava nella vita degli abitanti del villaggio. Era tutto insieme il guardiano, il totem e il regolatore del villaggio. Aveva tra l’altro il potere di aiutare le donne che non potevano avere figli, di guarire i vecchi e i bambini.  Era rinomato per essere sopratutto all’ascolto delle donne del villaggio e dunque il loro intermediario all’ascolto di tutta la comunità. Presso di lui si praticavano dei sacrifici agli antenati, ci si consultava e ci si confidava, si rimaneva per ore intere a meditare nella capanna dello sgabello sacro. Lo sgabello era come lo spirito del villaggio. Ma questo sgabello fu un giorno derubato da un abitante del villaggio avido che lo vendette.
La storia di questa coreografia inizia dopo il furto dello sgabello. Il villaggio perse brutalmente il suo equilibrio. La follia si impossessò rapidamente delle donne e degli uomini. Tutti si persero. Gli abitanti giravano per le strade del villaggio producendo grida spaventose. Non potevano trovare la calma, la pace dello spirito e dell’anima.
Senza questo sgabello, niente più storia, niente più vita.

Ingresso intero 15 euro
Ingresso ridotto 10 euro

 

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