Intervento di S.E. M.me Janine Tagliente Saracino Ambasciatore della Côte d’Ivoire in Italia
alla Conferenza Stampa
per la Festa d'Africa Festival del 4 aprile 2013
La Côte d’Ivoire è particolarmente onorata di essere invitata a questa grande festa organizzata a Roma.
A nome del Governo, il Ministro della Cultura e della Francofonia Sig. Maurice Bandama mi incarica di trasmettervi i suoi sinceri ringraziamenti e la sua profonda riconoscenza agli organizzatori dell’evento.
Il pensiero va in particolare alla signora Daniela Giordano, direttrice del festival, di cui ha potuto apprezzare l’entusiasmo e l’energia; con lei ha potuto condividere durante il suo passaggio a Roma la convinzione che ogni sviluppo comincia dalla cultura.
Roma per magia diventa il fronte di convergenza di sguardi, di pulsazioni, di ritmo del messaggio. Roma diventa uno spazio concentrato dove alla distanza si sostituisce il tempo, tempo di parlarsi, di ascoltarsi, di vedersi, di donare e di ricevere.
Gli artisti ivoriani attendono questo incontro, di scambio con altre sensibilità e culture. Un’importante delegazione officiale accompagna gli artisti, volendo anche affermare la volontà del governo della Côte d’Ivoire di prenotarsi nel tempo alle prossime edizioni del Festad’Africa festival.
Io vorrei ringraziare il comitato organizzativo, la città di Roma, l’università Luiss e gli sponsor che permettono la convergenza di culture.
La Côte d’Ivoire ha conosciuto degli anni difficili, esce da una guerra civile post elettorale, e torna sulla scena internazionale.
Le opere presentate a Roma sono state concepite durante questi anni di brace, durante i quali per la creazione gli artisti hanno dovuto trascendere un ambiente ostile e in questo modo hanno potuto affermare la forza dell’esistenza e dell’essere testimoni della vita in Côte d’Ivoire.
Le artiste ivoriane invitate sono delle donne di differenti universi artistici: pittura, fotografia, scrittura, coreografia, musica e teatro. Ognuna con il suo apporto offre un ricco affresco del nostro patrimonio culturale.
Il mondo prende coscienza del ruolo importante della donna nel suo divenire. Si parla di parità di valutazione, di diritti umani applicati al genere.
L’Unione Africana ha decretato un decennio specificamente dedicato alla donna 2010-2020.
Nelle priorità vediamo iscritta in primo piano l’educazione, l’informazione tramite la cultura.
L’educazione, deve nel XXI secolo assistere tristemente ad omicidi di donne e bambini che reclamano questo diritto.
L’educazione è questa porta che apre sul sapere, e ugualmente sulla libertà che è il viale dell’umanità, del vero pensiero.
La cultura è il risultato dell’integrazione perpetua dell’essere umano, il frutto della cultura è la risposta, la luce che più di tutti i diamanti del mondo ha saputo illuminare il lungo cammino dell’umanità. Mi sia permesso di esprimere tutto il mio interesse di essere presente questa mattina a questa conferenza stampa. |