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Festad'Africa Festival
Festival Internazionale delle Culture dell'Africa Contemporanea 2013
undicesima edizione
direzione artistica Daniela Giordano
è un evento CRT scenaMadre

La cultura fiorisce in primavera

festadafrica
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Intervento di Linda Lombardo
Professore ordinario dipartimento Scienza Politiche LUISS Guido Carli

alla Conferenza Stampa per la Festa d'Africa Festival del 4 aprile 2013

Quando Daniela Giordano mi ha chiesto se volevo organizzare un Convegno alla Luiss per aprire questa XI edizione di Festa d'Africa Festival, ho risposto subito di sì. Negli anni passati il Convegno di apertura ha avuto luogo presso la Sapienza sotto la cura del prof. Giuseppe Castorina, africanista pioniere in Italia. Questa volta, per l'edizione al femminile, invece, toccherà a me fare gli onori di casa alla mia Università, la Luiss Guido Carli, in viale Romania, nel pomeriggio del 8 aprile, con il patrocinio del Dipartimento di Scienze Politiche.

Cosa significa per noi questo Convegno? Oltre a festeggiare l'apertura del Festival e lo scambio interculturale con l'Africa, che è la mission di questa interessante manifestazione, in particolare quest'anno con le artiste africane, per il Convegno è stata fatta una scelta di campo concentrando l'iniziativa sull'Africa e le africane e il ruolo delle africane nello sviluppo del continente, per quanto possibile in una mezza giornata.

Si è pensato alla 'nuova' Africa, quella che alcuni hanno definito "una regione emergente". Nella prefazione di un libro del 2010 intitolato Miracolo Africano (di Barlaam e Di Noia) Romano Prodi descrive l'Africa come "paese di enormi potenzialità e in grado di affrontare grandi sfide" e il mal d'Africa come "il risultato di un’esperienza positiva, che apre nuovi orizzonti e un diverso modo di vedere gli altri". Si può definire il continente Africano come regione emergente? In questo senso potremmo parlare anche dei massicci investimenti in Africa, dai cinesi ma anche da tanti altri, o della cooperazione con l'Unione Europea che punta a rafforzare la capacità di Governance degli Stati africani, o delle tantissime ONG che ci operano, e le manifestazioni per la democrazia avvenute in tanti paesi dell'Africa del Nord.

Sappiamo che l'Africa è enorme, il secondo continente per dimensioni e per popolazione. Se pensiamo al Nord Africa, sponda Mediterranea del Continente, e ancora l’Africa subsahariana - l'Africa occidentale, l’Africa centrale, l'Africa orientale e il Corno d'Africa, e l'Africa meridionale, ci rendiamo conto che ci sono tante "Afriche", e molte di queste Afriche saranno rappresentate nel Convegno e nel Festival.

Così calandoci in questa realtà incontriamo un'enorme varietà etnica e linguistica. Si calcola infatti che le lingue indigene native dell'Africa siano oltre 2,000. Una frammentazione linguistica che rende necessaria la presenza di numerose lingue franche. Un continente dove il multilinguismo è un fenomeno comune. Molti paesi africani indipendenti hanno elevato uno o più idiomi locali al ruolo di lingua ufficiale, e l'Unione Africana (UA) considera lingue ufficiali praticamente tutte le lingue indigene del continente. Tutto ciò rende l'Africa rappresentativa del mondo di oggi con la sua frammentazione e la sua globalizzazione.

Dunque abbiamo cominciato ad elaborare il titolo del Convegno 'L'Africa continente emergente'. Ma dovevamo focalizzarci sulle africane. Siamo andate alla ricerca. In un intervista con la poeta Eritrea Elisa Kidané, intitolata 'Le donne: presente e futuro dell’Africa', abbiamo trovato due metafore calzanti: la prima è quella del tessere. Alla domanda "Qual è, a tuo avviso, il ruolo della donna nella famiglia e nella società africana?", la Kidané risponde, "Del tessere. Del creare relazioni. Non attraverso quel chiacchierare che può sembrare tipicamente donnesco. Le donne africane tessono la vita, le relazioni, tessono e costruiscono quelle situazioni che riescono a far sopravvivere la famiglia, il villaggio, il paese." E noi tutti abbiamo sentito parlare dei successi dei progetti finanziati con il microcredito, che testimoniamo il ruolo e la forte influenza delle donne africane nel commercio e nell’economia, e la loro capacità imprenditoriale.

In un articolo (su un giornale online Vita.it) del 12 dic 2012 , 'Le donne che stanno cambiando l’Africa', Ottavia Spaggiari parla dell'uscita su Forbes della lista delle 20 giovani donne africane più influenti, tra queste troviamo attiviste per i diritti umani, blogger e imprenditrici sociali. Le descrive come segue: Hanno tutte meno di 45 anni e una cosa in comune, stanno contribuendo a cambiare il volto del proprio continente. Sono le donne inserite da Forbes nella lista delle venti giovani più potenti dell’Africa. Sono proprio le nuove generazioni di donne, infatti, a svolgere un ruolo chiave nello sviluppo economico e tecnologico del continente, tanto che l’Unione Africana ha battezzato il decennio 2010-2020 quello della 'rivincita delle donne africane'. Il 2012 è stato un anno particolarmente significativo in questo senso", prosegue la Spaggiari, "in quanto a luglio di quell' anno la Commissione dell’Unione Africana ha eletto come presidente (e prima donna a capo dell’organizzazione), Nkosazana Dlamini-Zuma, medico e Ministro degli Interni in Sudafrica.

Sempre in quell'anno il Malawi ha accolto il secondo capo di stato donna del continente, Joyce Banda. La prima donna eletta capo di stato di un paese africano, Ellen Johnson-Sirleaf, tutto'ora presidente della Liberia, ha ricevuto nel 2011 il premio Nobel per la Pace, insieme alla connazionale Leyman Gbowee e all'attivista araba dello Yemem Tawakkul Karmane, per i loro sforzi per fare valere e progredire i diritti delle donne. Un’altra donna africana, la keniana Wangari Maathai, aveva ricevuto il premio Nobel nel 2004, per il suo lavoro a favore dello sviluppo sostenibile.

La giornalista Spaggiari conclude "Nella lista di Forbes però non sono presenti solo donne di stato, ma anche manager, scienziate e imprenditrici, molte di loro con una missione sociale da portare avanti.

Nelle parole della poeta Kidané "Queste donne tessono la pace". E questo ci porta alla seconda metafora, e cito di nuovo la Kidané: Le donne che portano sulle loro teste, sulle loro spalle [...] Se l’Africa rimane in piedi e ha la capacità di sopravvivere è proprio grazie a questo lavoro silenzioso, nascosto ma nello stesso tempo tenace, delle nostre donne. Donne che oltre a portare nel cuore questo continente, se lo portano sulle spalle. Questa è un’espressione a cui sono affezionata," dice, "perché realmente le donne si vedono ogni giorno camminare su queste strade polverose e non polverose con carichi di sopravvivenza sulla testa e sulle spalle. [...] Se il nostro continente oggi è ancora vivo è perché le donne lo sorreggono nel cuore e sulle spalle.

E dunque siamo arrivate al titolo completo del nostro Convegno: "Africa continente emergente: il ruolo delle africane nella transizione".

Ora due parole sull'organizzazione del Convegno/Giornata di Studi.

Il Convegno avrà luogo il giorno 8 aprile dalle 15 alle 19 presso la Luiss in viale Romania, 32. Aprirà il Convegno il Direttore del Dipartimento di Scienze Politiche, il prof. Sebastiano Maffettone, promotore delle lingue e del multiculturalismo. In seguito Daniela Giordano, nella sua veste di Direttore Artistico, darà l'avvio ufficiale alla XI edizione della Festa d'Africa Festival.

Successivamente prenderanno la parola le 5 relatrici, studiose, giornaliste, attiviste, scrittrici, le quali metteranno in risalto l'Africa contemporanea come continente in continua trasformazione, parleranno delle nuove generazioni di donne, appartenenti a diverse culture, che aspirano alla libertà di espressione e alla realizzazione personale.

Cominceremo con l'Africa del Nord ascoltando due studiose, Ersilia Francesca dell'Università 'L’Orientale' di Napoli e Renata Pepicelli dell'Università di Bologna, che ci aggiorneranno sullo stato delle ultime riforme giuridiche prima e dopo la primavera araba e sull'impegno delle attiviste tra le due rive del Mediterraneo. Poi ci sposteremo nell'Africa Centrale con l'intervento di Françoise Kandindi, presidente di Bene-Rwanda Onlus, che parlerà del ruolo da protagonista delle donne ruandesi nella ricostruzione post-genocidio. In seguito Mariantonietta Saracino dell'Università di Roma 'la Sapienza' ci presenterà delle scrittrici africane e il modo in cui danno voce al loro mondo.Infine, con Igiaba Scego, scrittrice e giornalista di Fondazione lettera27 Onlus, toccheremo il lato positivo dell'emigrazione - scambio di esperienze, conoscenza reciproca, arricchimento di culture - mentre ci racconterà la sua identità di Black Italian in costruzione.

Dopo un breve coffee break, riprenderemo con una Tavola Rotonda, di donne politiche, studiose e artiste che si confronteranno sui vari temi del Convegno. Avremo il grande onore di avere con noi l'Ambasciatore della Cote d'Ivoire, S.E. Mme Janine Tagliante-Saracino. Avrebbe dovuto partecipare anche il Grand Cancelliere della Côte d'Ivoire S.E. Mme Henriette Diabaté, purtroppo ci hanno informato che il Grand Cancelliere sarà impegnata all'estero con il Presidente Alassane Ouattara. La delegazione della Cote d'Ivoire presenta due grandi artiste, Werewere Liking, artista pluridisciplinare (drammaturga, attrice, scrittrice, pittrice) e Marie José Hourantier, artista e regista. Le altre partecipanti, oltre a Daniela Giordano, saranno tre docenti della Luiss: Melina De Caro e Elena Sciso, ambedue giuriste, e Francesca Corrao, docente di Lingua e cultura araba e di Studi islamici. In conclusione del programma è previsto un dibattito con il pubblico al quale parteciperanno anche gli studenti della Luiss.

 

Palcoscenico alle donne protagoniste del cambiamento e della ricerca artistica ed espressiva di un continete in evoluzione
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